Roma, Biblioteca del Senato: “San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature “

  Il 10 dicembre 2024 presso la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato della Repubblica, alla presenza del Presidente del Senato, on. Ignazio La Russa, e del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stata inaugurata la mostra San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature, promossa dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero della Cultura, Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria, che ne cura il progetto scientifico e l’organizzazione. L’esposizione si presenta come una iniziativa che coinvolge diverse realtà istituzionali del territorio umbro, grazie all’eccezionale collaborazione della Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, della Provincia Serafica di San Francesco dell’Umbria e del Comune di Terni, con il contributo del Comitato per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi, della Fondazione Perug...

Musei come leve di cambiamento per una cultura sempre più sostenibile

 



Il settore dei Beni e delle Attività Culturali è stato tra i più colpiti dalla crisi sanitaria ed economica causata dall’emergenza di Covid-19, infatti, come attesta un’indagine condotta dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle, in collaborazione con CRIF, 4 italiani su 10 hanno smesso di frequentare i luoghi della cultura e dell’intrattenimento dall’inizio della pandemia. Al medesimo tempo, però, è stata registrata un’accelerazione nella digitalizzazione delle collezioni, fenomeno che ha incentivato la nascita di archivi fruibili, efficienti e interattivi, trasformando i musei in soggetti attivi all’interno delle proprie comunità, adibiti a far discutere, analizzare e comprendere i problemi odierni così da cercare soluzioni efficaci per il futuro.


È proprio attorno a questo nuovo impegno dei musei, visti sempre più come leve di cambiamento e valore trasformativo verso la cultura della sostenibilità, che si è focalizzato l’intervento di David Tombolato, curatore e comunicatore scientifico presso il MUSE di Trento, alla 24ORE Business School. L’Open Lesson dedicata all’area Arte, Cinema e Design I nostri Master e Corsi di Arte, Cinema e Design (24orebs.com) “Verso una cultura della sostenibilità: i musei come leve del cambiamento” è stata utile a comprendere gli obiettivi che l’Italia si è prefissata dagli anni Settanta ad oggi riguardo la transizione ecologica, analizzandone le tappe di percorso e, a capire come è nata l’Agenda 2030 secondo una lettura formativa sullo sviluppo sostenibile. Nel corso degli anni si è passati, sempre più, da una visione bivalente che teneva in considerazione esclusivamente il rapporto tra uomo e ambiente a una sorta di triangolazione, la quale, invece, fa riferimento sia alla realtà sociale, ambientale che economica. Questo cambio di prospettiva ha permesso di mettere in evidenza problematiche come la disuguaglianza nel mondo, lo spreco di risorse e il declino della biodiversità.





“La pandemia ha lasciato un segno indelebile per la consapevolezza della vulnerabilità del nostro modello di sviluppo, per la ‘scoperta’ del legame tra le condizioni dell’ambiente e quelle della nostra società – spiega David Tombolato, curatore e comunicatore scientifico presso il MUSE di Trento – ora, la massima priorità dovrebbe essere la costruzione non solo della resilienza, ma della rigenerazione di tutti i sistemi globali: ecco perché crediamo che il concetto dell’interconnessione sia l’obiettivo primario da trasmettere in una mostra sulla sostenibilità nell’era post-Covid. Raccontare come la parola sostenibilità sia mutata nel corso degli anni, attraverso oggetti, video e interviste per riflettere su questioni urgenti come il cambiamento climatico, la sovrappopolazione e il declino della biodiversità in un’ottica ambientale, ma anche etica e politica. A tal proposito, lo scorso 8 febbraio l’Aula della Camera ha definitivamente approvato la tutela dell’Ambiente che è entrata ufficialmente in Costituzione”.


L’arte è sempre stata una disciplina che ha seguito e/o anticipato l’evoluzione e i cambiamenti che hanno contraddistinto le diverse epoche. A partire dagli anni Settanta ha avuto inizio una critica nei confronti della società consumistica, il cui confronto dialettico con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità ha portato i musei a porsi al servizio della società per il suo sviluppo sostenibile. Per far sì che ciò avvenga, è importante investire sulla digitalizzazione, sulle competenze, sull’innovazione e sulla ricerca affinché l’ambiente museale si riveli al fruitore come un interessante contesto di esperienza e di autoformazione in un’ottica di lifelong, lifewide e life deep learning, secondo il modello del Sistema Formativo Integrato: uno spazio che apre le porte al territorio in maniera inclusiva e democratizzante.




Un esempio è il Museo delle Scienze di Trento il MUSE, il quale ad ottobre 2021 ha inaugurato le proprie gallerie permanenti adottando una nuova chiave di lettura attorno ai diversi temi come: sostenibilità, perdita della biodiversità, cambiamento climatico ed esplosione demografica. L'obiettivo di questa trasformazione è di strutturare un dialogo tra generazioni pensando al futuro per mobilitare governi, aziende e cittadini e fissare una timeline precisa. É su questa lunghezza d’onda che si sta muovendo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha come assi portanti la transizione digitale e quella ecologica. Infatti, il PNRR punta sul mondo della cultura come volano per il rilancio del Paese post-Covid, i cui fondi destinati ammontano a oltre 6 miliardi.


Commenti