A “Capri, Hollywood Film Festival” arriva il film evocativo Il Monaco che vinse l'Apocalisse

  Il film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” diretto da Jordan River è uscito nei cinema italiani il 5 dicembre e ha continuato con grande interesse il tour nelle principali città italiane fino al giorno 18 dicembre a Padova con grande successo di pubblico, reggendo nelle sale per ben 14 giorni consecutivi. Si tratta della prima pellicola sul pensiero di Gioacchino da Fiore, annunciatore del Terzo tempo della Storia della salvezza. L’esegeta vissuto nel XII sec. profetizzò la dilazione del tempo della salvezza legata al terzo tempo dello Spirito, ossia quel periodo che interessa anche quello in cui viviamo, grazie al quale l’essere umano - superata la fase del timore e della fede, tra le traversie della storia - potrà compiere positivamente il proprio destino grazie all’Amore. Il film è quindi un viaggio interiore nella dimensione dello spirito e si rivolge anche ai non credenti e a quanti cercano un significato oltre l’impermanenza delle cose terrene. Il film, dopo il circuito naz...

Venezia 79: “Red Shoes”, il film contro ogni tipo di abuso di genere in concorso per Orizzonti extra

 










Sarà presentato alla 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia in concorso nella sezione Orizzonti Extra, il film “Red Shoes”, film drammatico diretto da Carlos Kaiser Eichelmann e interpretato da Eustacio Ascacio, Natalia Solian, Phanie Molina, Jeorgina Tábora e Rosa Irine Herrera. Una co-produzione Messico/Italia, co-prodotto da 102 e BHD e distribuito da 102 Distribution. In un luogo sperduto tra le montagne nel nord del Messico, vive Artemio, un contadino che vede scivolare tra le proprie dita il suo desolato appezzamento di terreno e la sua stessa vita. Quando riceve una notizia sconvolgente sulla figlia che non vede ormai da anni, decide di partire per la città in cerca di verità e redenzione, ma si trova ad affrontare un mondo brutale, a lui completamente sconosciuto.




Il film affronta la tematica della redenzione spirituale, messa in luce dai due personaggi principali. Il titolo nasce da un elemento simbolico, le scarpe rosse, che rappresentano la lotta contro ogni tipo di abuso di genere e la denuncia contro la violenza sulle donne. Il movimento risale al 2009, quando l'artista messicana Elina Chauvet realizzò un'installazione artistica di scarpe rosse esposta nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, nei palazzi del potere, in risposta all’ondata di femminicidi di quel periodo in Messico. Nel 2020 un gruppo di attivisti ha dipinto 300 paia di scarpe rosse e indetto uno sciopero di 24 ore, in cui le donne si sono assentate dai luoghi di lavoro e dalla vita pubblica, utilizzando l'hashtag #UnDiaSinNosotras.




Red Shoes è sceneggiato dal regista con Jofra GG e Adriana Gonzáles Del Valle, con la fotografia di Serguei Saldivar Tanaca, montato da Omar Guzmàn, con le musiche di Camilla Uboldi, con la scenografia di Nohemì Gonzales Martinez, il trucco di Julissa Calderon e i costumi di Carolina Burbano.





“Un uomo – sottolinea il regista – deve superare una serie di ostacoli per recuperare tutto ciò che ama: la redenzione e il dolore sono temi universali che ci portano al massimo dell’estasi e della disillusione. Temi che i personaggi del film sono in grado di superare, facendo penitenza. Questa è una storia sul conflitto con i padri, argomento che interessa anche me da vicino: il film è infatti un piccolo tributo al mio stesso padre, a tutti i padri e ai rapporti che non siamo mai in grado di concludere. Una storia che mette anche in luce il duro contrasto tra il Messico rurale, luminoso quanto dimenticato, e il Messico urbano, vibrante e buio, doloroso e vivo”.



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